Non di quantità ma di qualità sono fatte le relazioni (anche on line)

Prendo spunto al volo da una conversazione avuta questa mattina con un mio cliente con cui sto costruendo un accordo per un progetto di content marketing.

Come spesso accade mi trovo a trasformare le conversazioni in questo contesto in lezioni di marketing a distanza, erogate pro bono al fine di scardinare false credenze e pregiudizi dei miei interlocutori e -spesso – concetti proprio sbagliati emersi da corsi di formazione di varia natura.

Tra i tanti dubbi e richieste di spiegazioni, ne emerge una in particolare “Sto sentendo che c’è molta discussione sul fatto che se si posta troppo (su Facebook) la gente si stufa e ti elimina dalle notifiche. Tu cosa ne pensi?

Mi pare che valga la pena questo spunto per una rapida e significativa riflessione.

In generale, io non amo le statistiche, gli assunti e i pregiudizi: a che ora è meglio postare, come devono essere fatti i post, senza foto nessuno ti vede, se scrivi troppo la gente non legge e via discorrendo. Non amo questi assunti perchè sono veri a livello di statistica generale, laddove la statistica è una media di situazioni talmente varie e diverse da non avere alcun senso.

Una delle cose di cui mi convinco ogni giorno di più che trascorro on line (e sono tanti, perchè ho iniziato nel 1996) è che ogni pubblico, ogni piccola community ha un suo proprio comportamento. I miei follower leggono alle 6 del mattino, per esempio. Se posto nelle ore di punta segnalate dalle varie “10 regole per…” ho molte meno interazioni. I miei follower leggono e interagiscono con i miei contenuti anche se sono solo testuali, anche su Facebook. Il mio articolo di maggior successo negli ultimi tempi è di oltre 6.200 battute.

Con questi presupposti, puoi immaginare quanto possa essere d’accordo con l’assunto che va contro ogni logica tecnica e di contenuto “se posti troppo la gente si scoccia e non ti segue più“.

Il problema non è quantitativo – quanto posti – ma semmai qualitativo – cosa posti -.

Se pubblichi contenuti interessanti e utili, la gente ti segue, si crea affinità, si crea relazione, ti considera una persona di fiducia e di riferimento. Il tuo marketing funzionerà.

Se pubblichi contenuti pubblicitari, inutili e noiosi. Immagini disturbanti o poco curate. Frasi noiose e sempre uguali. Se non dai valore. Il tuo marketing non funzionerà.

Se pubblico 10 articoli al giorno utilissimi, sarò considerato un miniera d’oro. Se ne pubblico 1 al giorno inutile e promozionale, uno scocciatore.

Al contrario, vi sono fatti tecnici che suggeriscono che l’abbondanza (quando è qualitativa) sia utile:

  1. le persone non si collegano sempre alla stessa ora, per essere notati bisogna avere una presenza frequente
  2. gli algoritmi dei social non mostrano i nostri contenuti a tutti (salvo sponsorizzazioni), più si pubblica più si copre audience vasta
  3. se i contenuti sono utili e creano interazione, gli algoritmi dei social ci renderanno più evidenti ai nostri follower, creando maggiore visibilità.

Prima di seguire regole generali che ci danno misure improbabilmente buone per tutte, impara a leggere i comportamenti del tuo pubblico e cerca di dargli qualcosa per cui valga la pena seguirti. Il tempo e l’attenzione sono aspetti tremendamente importanti nella nostra vita, su internet è la persona che sceglie a chi regalarli.


Originariamente pubblicato su LinkedIn