Perchè una foto non è “soltanto” una foto nella comunicazione digitale

Sì ok, ma per le foto ci penso io, le faccio con l’iPhone

Va bene, chiamo mio cugino che ha una bella macchina fotografica, per le fotografie

Senti, ma per il sito non puoi prendere qualche immagine da internet?

Quanto dici che devo spendere per il servizio fotografico? Ma dai no, mi è costato un botto l’arredamento, ora non posso spendere anche per le foto

Potrei fare decine di esempi di frasi che sento dire ai clienti quando, nell’impostare una strategia digitale, sottolineo come sia fondamentale l’apporto di un fotografo professionista che, peraltro, non sia uno qualunque “con una bella macchina fotografica” ma che sia qualcuno che riesca a raccontare nel modo giusto proprio con l’immagine. Insomma, qualcuno che scatti con il cervello e non solo l’occhio.

Nel mese di agosto mi sono dedicata alla preparazione della strategia di comunicazione digitale di un’importante agenzia di traduzioni e interpretariato con sede a Dubai e, ancora una volta, ancora una volta mi sono accorta di come la qualità delle immagini possa fungere da attivatore o da de-potenziatore di una buona idea o di buoni contenuti.

Un paio di giorni fa una mia amica ha fatto un post da un bel ristorante milanese, che ha attirato subito la mia attenzione.

Scorrendo la pagina del ristorante, che ha una ottima idea di marketing ho notato questo post:

Questa foto non è “brutta”: è fatta con un cellulare ma è decente, dignitosa. Peccato che non solo non funzioni, ma sia deleteria per l’immagine del ristorante. A corredo di questa immagine, nonostante la buona didascalia… decine di commenti molto negativi sul fatto che la porzione è minuscola e che far pagare quel prezzo per quell’assaggio sia un furto.

I gestori della pagina hanno dovuto incollare decine di volte la loro giustificazione, che spiega che le porzioni in realtà sono abbondanti ma che è un effetto dell’immagine che sembrino scarse.

Qual è il risultato?

A chi legge i commenti rimarrà sempre il dubbio, l’impatto è negativo, le persone, che non leggono tutte le risposte ai commenti avranno l’idea che quello è un ristorante “furbo” che fa pagare care porzioni scarse. A fronte di tutti quelli che hanno commentato negativamente ce ne saranno almeno il doppio che l’hanno pensato e non hanno detto niente.

Qual è il risultato?

A chi legge i commenti rimarrà sempre il dubbio, l’impatto è negativo, le persone, che non leggono tutte le risposte ai commenti avranno l’idea che quello è un ristorante “furbo” che fa pagare care porzioni scarse. A fronte di tutti quelli che hanno commentato negativamente ce ne saranno almeno il doppio che l’hanno pensato e non hanno detto niente.

…vogliamo trarre una piccola morale da questa case history fresca fresca?

  1. Senza buoni contenuti, senza vero valore da dare al mercato non si va da nessuna parte.
  2. La qualità della comunicazione può “attivare” il valore, rendendolo efficace, così come una cattiva comunicazione può “nascondere” il valore e renderlo assolutamente inutile.
  3. La qualità delle fotografie, nella strategie di contenuti, è fondamentale nella comunicazione digitale per far arrivare il giusto messaggio e attivare la comunicazione. Così come una scarsa qualità rende inefficace e, spesso, deleteria e controproducente anche una buona comunicazione.

Buon appetito!

Alessandra Salimbene

PS: una foto food di Claudio Bru (www.claudiobru.com), con cui studio e realizzo tutta la mia strategia visuale on line e off line e i progetti foto-video per i miei clienti.